Gatto nero: miti, leggende e superstizioni

Gatto nero, un essere misterioso, da sempre legato a spiriti malvagi, mondo esoterico e dell’occulto, credenze popolari, miti e leggende, senza contare le superstizioni legate al gatto nero e alla sfortuna.

Ci credete, che ancora oggi, i gatti neri sono vittime di stupide superstizioni e che gli italiani fanno ancora gli scongiuri alla vista di un gatto nero? Senza contare gli automobilisti che si bloccano per far passare il gatto nero, pensando che la giornata sia completamente rovinata? Incredibile come nel 21° secolo, questo felino bellissimo sia identificato come un gatto nero porta sfortuna.

Dopo avervi parlato del Maneki Neko, il gatto giapponese porta fortuna, oggi voglio fare un po’ di chiarezza e raccontarvi la storia del gatto nero e perché è sempre stato discriminato, anche in passato. Quali sono le superstizioni legate al gatto nero e quali sono le origini. Oggi vi parlo del gatto nero a tutto tondo, dalla storia del passato fino ai giorni nostri.

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Gatto nero - Gattopedia Blog
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Ci tengo a precisare che avevo un gatto nero, la mia Bea, e ha portato solo tanto amore e dolcezza nella mia famiglia. Anzi, per me il gatto nero porta fortuna ed è un privilegio averne uno in casa.

I gatti neri, secondo gli studi, hanno meno probabilità di essere adottati rispetto ai gatti di altri colori. Si chiama “Sindrome del gatto nero” e si manifesta a causa delle credenze popolari e per l’ignoranza che dilaga. E’ veramente incredibile che questo accada: il loro mantello nero, gli occhi gialli, il carattere docile, i gatti neri non hanno nulla da invidiare agli altri gatti. Portiamo avanti e diffondiamo che il gatto nero porta fortuna al padrone!

I gatti neri possono essere di diverse razze, il gatto nero di razza per eccellenza è il Bombay, dai meravigliosi occhi gialli penetranti. Più rari o introvabili, sono anche il gatto Siberiano e il gatto Certosino nero, anche se la sua caratteristica è il tipico mantello blu, dalle sfumature grigio-blu.

Storia del gatto nero

Per capire meglio da dove è nata ogni superstizione sul gatto nero, le leggende e i miti, bisogna iniziare con i fatti del passato e raccontarvi della storia del gatto nero. La colpa sulla discriminazione del gatto nero, anche ai giorni d’oggi, risiede negli avvenimenti del passato.

Nell’articolo sui gatti e Halloween, vi ho già parlato della mitologia scozzese e irlandese e della leggenda del Gatto Sìth. Questo è il nome del gatto nero che viene rappresentato con una strega, dal pelo dritto e la schiena arcuata, un gatto nero enorme con un macchia bianca. Sicuramente lo avrete visto in qualche immagine.

Nel 1233, Gregorio IX pubblicò Vox in Rama, in cui condannava tutte le pratiche esercitate dalle streghe e ogni forma di adorazione del diavolo (Luciferian). Si diceva, che uno dei diavoli di questo culto satanico, assumesse la forma di un gatto satanico di colore nero. Con questo decreto papale si dichiarò che i gatti sono “servi del diavolo”. Iniziò così la persecuzione e sterminazione su larga scala dei gatti, che ha provocato la morte di milioni di gatti, nei successivi 300 anni.

Nel 1484, Papa Innocenzo VIII dichiarò che il gatto era “l’animale preferito dal diavolo e l’idolo di tutte le streghe” e ha portato a condannare i gatti neri associandoli alle streghe. Tutti i gatti visti in compagnia di donne erano considerati dei famigli (servitori delle streghe) ed entrambi dovevano essere bruciati. Da qui iniziò lo sterminio dei gatti neri, che ha contribuito anche allo sviluppo dei topi, con conseguente aumento delle malattie.

La natura del gatto nero, un animale indipendente, indifferente e spesso notturno, si prestava perfettamente ad associare i gatti neri come servi delle donne, che venivano accusate di stregoneria.

Nel 1500, sorse la convinzione che le streghe potessero trasformarsi in gatti neri in modo che potessero vagare liberamente per il paese e questo non fece altro che peggiorare la situazione per i poveri gatti neri, al tempo della caccia alle streghe.

Solo nel 18° secolo la reputazione dei gatti neri fu riabilitata. Nel 19° secolo i gatti neri non venivano più considerati essere malvagi, ma rimanevano un simbolo di mistero, soprattutto nella letteratura e nella poesia. Nel 1843, Edgar Allen Poe scrisse “Il gatto nero” ottenendo un enorme successo. Il Gatto nero di Poe parla di un omicida che è stato morso dal suo gatto Plutone e fu così che un demone si impossessò di lui.

Anche nel 20° secolo i gatti neri, pur essendo degli amati animali domestici, venivano raffigurati in maniera misteriosa ed è questo anche il ruolo che ricoprivano nei film Horror, a partire dagli anni ’30.

Il gatto nero - occhi di gatto - Gattopedia Blog
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Come nasce la superstizione sul gatto nero e la sfortuna

Dopo avervi raccontato la storia del gatto nero e di come è stato condannato, specie nel Medioevo, a tristi sorti, capite per quale motivo nelle credenze popolari, il gatto nero era visto come un essere malvagio, con poteri demoniaci.

Le caratteristiche del gatto nero sono proprio di avere un mantello nero e di essere un animale crepuscolare, come i suoi simili. Anche il fatto di muoversi facilmente di notte e di passare inosservato nell’oscurità, hanno solo alimentato queste credenze, facendolo passare per un animale delle tenebre.

Con il loro colore nero, il gatto era difficile da individuare e spesso sbucava fuori all’improvviso con i suoi occhi gialli, facendo imbizzarrire i cavalli, causando incidenti. E di chi era la colpa? Sempre del gatto nero, magari controllato dal demonio. Ed è forse questo il motivo da cui è nata la superstizione del gatto nero che attraversa la strada o del gatto nero porta sfortuna.

Al tempo, la luce piuttosto fioca di candele o lampade ad olio, creava delle ombre irregolari e la sagoma del gatto nero, poteva assumere forme davvero inquietanti, tanto da paragonarli ad essere demoniaci.

Il gatto nero porta sfortuna?

Anche al giorno d’oggi permane la diceria che il gatto nero porta sfortuna. Si dice proprio che il gatto nero porti sfiga. Tutto è iniziato dal Medioevo in cui il gatto nero era identificato come un gatto satanico, un essere malvagio e servitore delle streghe.

Ma perchè i gatti neri portano sfortuna? La colpa è dell’ignoranza e delle credenze popolari che sono cresciute attorno al gatto nero: il mantello nero, simbolo di lutto, e i suoi occhi gialli nella notte, facevano suscitare timore per questa creatura.

In un alcune leggende, l’arrivo del gatto nero, portava con se l’arrivo dei pirati. I gatti neri erano numerosi nelle stive delle navi dei pirati e venivano utilizzati per cacciare i topi. Quando i pirati sbarcavano per assaltare la città, venivano seguiti anche dei gatti. Per questo motivo il gatto nero era legato anche all’immagine di morte e devastazione del pirata.

Ecco qui alcuni ragioni per la nascita delle superstizioni legate al gatto nero:

  • era associato a streghe e demonio
  • era portatore di morte insieme al pirata
  • spaventava i cavalli che vedevano sbucare i suoi occhi gialli all’improvviso, creando incidenti e scompiglio tra i passeggeri
  • era portatore di peste (anche se, l’uccisione dei gatti ha favorito la diffusione della peste, proprio per il maggiore sviluppo dei topi).

Inoltre, ecco alcune usanze del tempo:

  • i gatti neri venivano seppelliti vivi nelle fondamenta delle case per favorire una “maggiore solidità del muri”;
  • si uccidevano gatti dopo la mietitura come buon auspicio per i raccolti futuri;
  • si affumicava il bestiame per conservarlo e preservarlo dalle epidemie, utilizzando del fumo di un gatto nero bruciato vivo;
  • un pizzico di cenere di gatto sparso in casa, favoriva la felicità e il benessere.

Come connessione tra gatto nero e sfortuna, vi dico che al giorno d’oggi, in alcuni paesi si pensa ancora che il gatto nero porta sfortuna, come negli Stati Uniti, Italia e Spagna, mentre in Scozia, Giappone e Inghilterra, si pensa che il gatto nero porti fortuna e che sia un simbolo di prosperità.

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Gatto nero: animale sacro e venerato

Mentre nel Medioevo, i gatti neri venivano perseguitati e sterminati, fortunatamente, nell’antico Egitto i gatti erano considerati sacri e venivano venerati. La Dea Bastet (o Bast), simbolo di armonia e felicità, dispensatrice di amore e fecondità, veniva rappresentata come una donna con testa di gatto o come un bellissimo gatto nero. Anche la sorella di Bastet, Sekhmet, era rappresentata con sembianze feline.

I gatti erano presenti nell’iconografia egiziana ed erano considerati animali sacri per le loro doti di cacciatori di topi e serpenti, dannosi per l’agricoltura, ma anche perché erano economicamente utili e perché, si pensava, assicurassero la fecondità alla famiglia. Chi ne uccideva uno, era punito severamente. I gatti erano oggetto di una tale venerazione, che a volte venivano mummificati e sepolti con i loro padroni o in appositi cimiteri.

Dea Bastet gatto egiziano - Gattopedia Blog
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Gatto nero porta fortuna

Non tutti i popoli identificano il gatto nero come porta sfortuna, ma anche come gatto nero porta fortuna, prosperità e benessere, e sono animali di buon auspicio. Dopo l’Egitto dell’antichità, anche in Cina il gatto era apprezzato come sterminatore di topi ed era simbolo di pace, fortuna e serenità in famiglia.

I buddisti gli attribuivano la capacità di meditare. Era molto amato e apprezzato, ma non rientrò negli elenco degli animali protetti: un gatto si addormentò proprio durante la solenne cerimonia funebre di Budda e se la legarono la dito.

In India veniva venerata la Dea Sasti, simbolo della maternità. La religione induista obbligava ad ospitare o dare da mangiare ad almeno un gatto.

In Giappone, il gatto nero era ed è molto amato, ed è un simbolo salute, fortuna e benessere economico. Potete saperne di più leggendo l’articolo sul Maneki Neko, il gatto portafortuna giapponese.

Anche nella religione islamica, i gatti erano considerati sacri, quasi a pari ai cavalli, che erano gli animali eletti. Una leggenda narra che la gatta di Maometto, Muezza, si era appisolata sul divano accanto al profeta. E lui, per non disturbarla, preferì tagliarsi un pezzo della sua tunica (gellaba), su cui poggiava la gatta.

Nelle culture indiana, thailandese e cinese, gatto nero e fortuna sono legati tra di loro e il gatto ha un ruolo importante per la loro religione.

Anche per gli Inca, il gatto era ritenuto un animale sacro.

In Lettonia la nascita di gattini neri indica che ci sarà un buon raccolto.

Nella Roma antica, i gatti neri portavano fortuna e, dopo la loro morte, venivano bruciati, in modo da spargere le ceneri come buon auspicio per un ricco raccolto. Ottaviano Augusto riteneva la sua gatta dagli occhi gialli come “la più intima amica della mia vecchiaia”.

Fino al Medioevo, il gatto era molto apprezzato come sterminatore di topi, proprio perché proteggeva i granai e le scorte di cibo. Solo dopo le cose andarono male, diventando perfino un simbolo del male e del demonio e associato anche alle streghe. Fortuna che negli ultimi tempi, il gatto nero è stato riabilitato, anche se sono rimaste tante dicerie popolari e superstizioni legate al gatto nero.

Nel 1969, Vincenzo Pastorelli cantava Volevo un gatto nero” allo Zecchino d’Oro, da cui si capisce quanto fosse forte il desiderio di riabilitare il povero gatto dal pelo nero.

Gatto nero storia - Gattopedia Blog
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Superstizioni sul gatto nero

La più famosa superstizione sul gatto nero è sicuramente quella del gatto nero che attraversa la strada, identificato come porta sfortuna o sfiga, nata dai cavalli che trainavano le carrozze che venivano spaventati dai gatti che sbucavano all’improvviso.

Questa diceria è applicata sia agli automobilisti che ai pedoni che si bloccano pur di non passare dove ha attraversato il gatto nero o toccano amuleti per sconfiggere la sfortuna che il gatto nero può portargli o “fanno le corna”.

In Germania, se un gatto nero attraversa la strada da destra a sinistra in genere si pensa porti sfortuna, se invece attraversa da sinistra a destra, porterà fortuna.

Esistono altre superstizioni legate al gatto nero come quella che in cui i gatti rubano il respiro ai neonati. Questa diceria ha origine, si pensa, dalla prima moglie di Abramo, Lilith, che era stata condannata a camminare sulla terra come vampiro o demone. Si diceva che assumesse a volte la forma di gatto nero e andasse a succhiare il respiro ai bimbi piccoli che si addormentavano per la notte. E’ più plausibile che quanto succedeva era la Sindrome della morte improvvisa del lattante, ma che ai tempi antichi non sapessero cosa fosse.

Altra diceria è che i gatti causano la schizofrenia: sembrerebbe legata al parassita Toxoplasma gondii che si trova nelle feci del gatto, che può essere pericoloso per le donne incinte ed è tra le cause ambientali che possono influenzare, in minima parte, il rischio di schizofrenia. Da qui a dire che i gatti sono causa della schizofrenia è davvero assurdo: è molto più probabile prendere la toxoplasmosi mangiando carne cruda o facendo giardinaggio, che avere un gatto in casa.

Ecco qui altre leggende e superstizioni sul gatto nero:

  • Se un gatto salta sulla tomba di una persona, risorgerà come vampiro (Europa meridionale)
  • Se un gatto fa uno starnuto, ci sono soldi in arrivo. Se una sposa sente un gatto starnutire il giorno del suo matrimonio, significa che il matrimonio sarà buono. Se un gatto starnutisce tre volte, però, ti verrà il raffreddore.
  • In Giappone, se un gatto si lava la faccia con le zampe, significa che i visitatori stanno arrivando.
  • Nei Paesi Bassi, se un gatto è nella stanza si evitano conversazioni importanti o private, perchè il gatto potrebbe diffonderle.
  • Una donna che vuole prendere marito deve dare da mangiare al gatto dalla sua scarpa. (Pennsylvania)

Ed ecco altri detti sui gatti:

  • I gatti hanno nove vite.
  • Un pelo bianco su un gatto nero porta fortuna.
  • Avere un gatto in un teatro porta fortuna.
  • I gattini nati a maggio hanno poteri speciali.
  • Quando un gatto si lava molto le orecchie, pioverà.
  • Vedere un gatto nero il 1 gennaio dicono porti grande fortuna per tutto il resto dell’anno.

Secondo un proverbio inglese “Whenever the cat of the house is black, the lasses of lovers will have no lack”, la presenza di un gatto nero in casa di una donna single è garanzia di molti pretendenti.

Sognare gatti neri

Cosa significa sognare un gatto nero? Ci viene in aiuto l’interpretazione dei sogni: un gatto nero nei sogni è associato ad un bisogno di indipendenza e ribellione verso qualcosa che ti soffoca, sia nella sfera privata o lavorativa o sentimentale. Potrebbe anche significare il bisogno di fidarti di più del tuo istinto e di aprirti maggiormente e sperimentare. Il colore nero del gatto ha una connessione tra il mistero e l’inconscio. Sognare gatti neri (tanti) significa che il bisogno o la necessità è maggiore.

Sognare un gatto nero che morde significa che cadrete vittima di un inganno.

Se volete giocare al lotto il numero associato al gatto nero è il numero 17.

Festa del gatto nero

Il 17 novembre si celebra la festa del gatto nero, una giornata internazionale dedicata alla difesa della dignità e della vita del gatto nero, in modo da chiudere definitivamente il capitolo su pregiudizi e superstizioni che sono nate attorno a questo felino, che ha avuto solo la sfortuna di nascere con un meraviglioso mantello nero.

Leggi anche le altre Curiosità sui gatti.


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