Vermi del gatto: quali sono, come si contraggono, sintomi e cure

I vermi del gatto sono diffusi nei gatti ed è piuttosto normale che il gatto li prenda nel corso della sua vita: sono dei parassiti intestinali, molto diffusi sia nei gattini che nei gatti adulti. Dopo avervi parlato su come sverminare il gatto, sulle cure e sul tipo di trattamento, qui sotto voglio spiegarvi nel dettaglio quali sono i vermi del gatto, come si entra in contatto con il verme del gatto, quali sono i sintomi dei parassiti intestinali e quali sono i parassiti dei gattini. Vedremo anche con quale vermifugo per gatti trattare i vermi e se i vermi del gatto possono infestare l’uomo.

Spesso i parassiti dei gatti non danno sintomi evidenti, quindi, durante la prima visita del gattino dal veterinario o nelle visite del gatto adulto, fate fare un’analisi delle feci per scongiurare questo pericolo. Alcuni vermi del gatto vengono presi direttamente dal latte materno della mamma o dalla placenta e sono diffusi soprattutto nei gatti piccoli (ascaridi, i parassiti dei gattini) e vanno trattati con un vermifugo per gattini, ad intervalli regolari, per qualche settimana. I vermi possono essere presi anche dal gatto adulto, soprattutto se sono gatti abituati a stare fuori casa durante il giorno e a cacciare.

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Foto di Mimzy da Pixabay

Vermi del gatto: quali sono e come si possono contrarre

Non c’è solo una tipologia di verme del gatto. Se ne contano diverse:

Nematodi (vermi tondi): Ascaradi e Ancilostomidi

Cestodi (vermi piatti): la tenia del gatto (Dipylidium caninum e Taenia taeniaeformis)

Giardia (protozoo) e coccidi dei gatti

Ascaradi del gatto

Gli ascaradi del gatto hanno l’aspetto di veri e propri vermi tondi e allungati e rientrano nella classe dei nematodi. Si possono contrarre con l’ingestione di cibo contaminato dalle uova o dalle larve di ascaradi o dal tessuto muscolare di roditori infetti o uccelli o altre creature che potrebbero cacciare. Quando le uova si schiudono nell’intestino, la larva cresce all’interno e può raggiungere anche altri organi. Gli ascaradi possono essere contratti anche dalla mamma durante il parto, attraverso la placenta, o attraverso il latte materno, per cui sono piuttosto diffusi nei gatti piccoli. In quest’ultimo caso sono i classici parassiti dei gattini.

Oltre ai sintomi classici che potrebbero sviluppare, si aggiungono anche problemi di respirazione, come tosse cronica, respirazione rumorosa/affannata o sembrano cercare una boccata d’aria. Una volta che il veterinario ha stabilito la terapia, si procede alla sverminazione dei gatti attraverso il vermifugo per gattini o per gatti adulti.

Ancilostomidi del gatto

Gli ancilostomidi del gatto fanno parte dei parassiti del gatto nematodi e si agganciano alle pareti dell’intestino tenue del gatto, tramite una sorta di uncino, nutrendosi di sangue. Le uova vengono espulse con le feci. Si contraggono con l’ingestione di larve che si trovano nell’ambiente, penetrando per via cutanea o ingerendo roditori infetti o feci di gatti infette: basterà anche solo toccare le feci infette all’interno della lettiera (o nel terreno, se sono abituati ad uscire) e poi pulirsi come fanno di solito.

Oltre ai sintomi dei parassiti intestinali che vedremo più sotto, questi vermi portano anche ad anemia (proprio perché si nutrono di sangue), dermatiti, perdita di peso e riduzione della crescita dei gattini. La sverminazione dei gatti a causa degli ancilostomidi avviene tramite il vermifugo per gatti, in genere sotto forma di pastiglie.

Gatto malato - Verme gatto - Gattopedia Blog
Foto di Neverfurgetmypet da Pixabay

Tenia del gatto

La Tenia è un verme del gatto, dei vermi piatti, lunghi e segmentati che fanno parte della famiglia dei cestodi ed è piuttosto diffuso tra i felini. I parassiti responsabili più comuni sono il Dipylidium caninum e Taenia taeniaeformis.

I gatti contraggono la tenia (verme solitario) con l’ingestione di una pulce, mentre si leccano per la pulizia del loro mantello, che ha accidentalmente ingerito delle uova di tenia. Il parassita, a sua volta, cresce all’interno del gatto, si aggancia alla parete dell’intestino e si sviluppa di continuo, nutrendosi del cibo ingerito dal gatto.

Dopo qualche settimana, la tenia depone le uova in sacche dette proglottidi, in grado di unirsi tra loro e formare il corpo del parassita. Quando sono pronte si staccano e vengono espulse attraverso le feci del gatto. Si possono riconoscere per la presenza nelle feci di piccoli puntini bianchi assomiglianti a chicchi di riso o semi di sesamo o semi di miglio.

Ma non è finita qui: la tenia del gatto ha un vero e proprio ciclo vitale. Quando le feci si seccano, fuoriescono le uova, che vengono ingurgitate dalle pulci, che, a loro volta, posso essere ingerite dal gatto o da altri gatti dell’ambiente, favorendo non solo la malattia, ma anche le recidive.

Oltre ai sintomi che vedremo qui sotto, il verme solitario può portare dei sintomi diversi, come la perdita di peso con contestuale aumento della fame e prurito anale, che il gatto cercherà di porre rimedio leccandosi in quella zona.

Ci si accorge della presenza del verme nel gatto vedendo dei semini nelle feci, che sono le uova di tenia (i chicci di riso) oppure per la presenza dei proglottidi, dei sacchettini bianchi che contengono le uova, vicino alla zona dell’ano. Il veterinario può valutare la situazione con l’analisi del sangue e delle feci. Per sverminare il gatto dalla tenia, basterà il farmaco vermifugo per gatti, in associazione ad altri farmaci o spot-on per debellare anche le pulci. Si può prevenire la tenia del gatto, somministrando regolarmente un antiparassitario al gatto.

Giardia lamblia

La Giardia non è un vero e proprio verme del gatto, ma un protozoo, che viene riconosciuto tramite l’esame degli anticorpi nel sangue. Il gatto che contrae la giardia sviluppa la giardiasi (il nome della malattia): all’interno dell’intestino vive la forma adulta, mentre con le feci vengono espulse le forme immature, sotto forma di cisti. Ed è proprio attraverso le feci che può contaminare l’ambiente e l’acqua. Il gatto può contrarre la giardia ingerendo le forme cistiche che si trovano nell’ambiente o ingerendo del cibo contaminato.

In genere il gatto risulta asintomatico, ma può presentare feci molli e maleodoranti e leccamento ripetuto nella zona anale.

Coccidi dei gatti

In ultimo, rientrano tra i vermi del gatto e tra i parassiti gastro-intestinali anche i coccidi del gatto, dei parassiti endocellulari, diffusi sia nei gatti cuccioli che nei gatti adulti, soprattutto tra quelli che presentano un sistema immunitario più debole. I gatti possono contrarre i coccidi con l’ingestione di cibo contaminato.

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Photo by Simone Dalmeri on Unsplash

Come faccio a sapere se il gatto ha i vermi?

E’ piuttosto difficile stabilire se il gatto ha i vermi, almeno che non si notino nelle feci o il gatto presenti dei segnali di malattia e di malessere generale. E’ sempre consigliato l’analisi delle feci nella prima visita dal veterinario dei gatti cuccioli e nella visita di routine del gatto adulto, in modo da scongiurare ogni pericolo.

Parassiti intestinali: sintomi

I gatti che hanno i vermi spesso sono asintomatici, ma potrebbero sviluppare, nel corso dell’infezione, di alcuni segnali, che possono farvi scattare un campanello d’allarme e portare subito il gatto dal veterinario.

Ecco i principali sintomi dei parassiti intestinali:

Perdita di peso: è tra i sintomi più diffusi ed è causato dal verme del gatto che si nutre del cibo che ingerisce, impedendogli di assorbirlo correttamente. La perdita del peso è associata anche ad un deperimento delle condizioni fisiche del gatto.

– Stomaco gonfio: i nematodi (Ascaradi e Ancilostomidi), in particolare, possono provocare distensione addominale, in particolare nei gattini, che formano lo pancia definita “a botte”.

– Diarrea: i gatti che presentano i vermi possono sviluppare dei disturbi gastro-intestinali proprio per la presenza dei parassiti, che si manifestano con una diarrea persistente.

Sangue nelle feci: potrebbe essere associato anche ad altre malattie. La presenza di sangue delle feci va sempre indagata, portando il gatto dal veterinario e rientra tra i sintomi della presenza di parassiti.

– Vomito: i disturbi intestinali causati dai parassiti, possono provocare anche il vomito. In caso di tenia, può succede che il gatto vomiti vermi.

– Letargia: uno stato di malessere generale porta il gatto a dormire di più e ad essere apatico e poco propenso a muoversi, sicuramente un campanello d’allarme che qualcosa non và.

Pelo opaco e arruffato: anche il mantello subisce un cambiamento, risultando meno lucido e più ruvido e arruffato, causato dalle carenze alimentari e dal malassorbimento dei cibi e delle sostanze nutrienti, come vitamine, causata dai parassiti.

– Trascinamento del sedere a terra: questo comportamento è dovuto dal prurito anale a cui il gatto cerca, in qualche modo, di porre rimedio.

Verme del gatto: la cura

La miglior cura per i vermi del gatto è la sverminazione, che consiste nella somministrazione di un farmaco sterminante e vermifugo per gatti, spesso a base di Praziquantel. In genere avviene per via orale, sotto forma di pastiglie, ma, in casi particolari, può essere somministrato in forma liquida o per iniezione, o per applicazione topica. Sarà il veterinario a decidere in base alla tipologia di parassiti intestinali, alla razza e all’età del gatto.

Nel caso della tenia del gatto, viene affiancato anche un medicinale antipulci e antiparassitario. Se in casa c’è la presenza di altri gatti, tutti dovranno procedere con il trattamento antipulci, altrimenti la tenia nel gatto passa da animale ad animale e continua il suo ciclo di vita, con numerose recidive.

I vermi del gatto possono infestare l’uomo?

La tenia del gatto può infestare anche l’uomo, anche se è un caso piuttosto raro. Può esserci il contagio entrando in contatto con le uova di tenia mentre ripulite la lettiera del gatto infetto, oppure quando si seccano e si disperdono nell’ambiente oppure ingerendole accidentalmente con un contatto tra mani sporche e bocca, soprattutto in soggetti con difese immunitarie basse. Un’igiene di base, il lavaggio delle mani dopo aver toccato la lettiera e mantenere la lettiera pulita, sicuramente aiutano a scongiurare questo pericolo.

Anche gli ascaradi del gatto, se ingeriti dall’uomo, possono portare a lesioni degli organi interni e oculari.


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